Massimo Scudieri, uno dei componenti del gruppo di lavoro ministeriale per "l'individuazione di procedure e metodologie per la scelta di un sito nazionale", ha ribadito, stamani a Potenza, che nessuno degli otto siti in Italia gestiti dalla Sogin, quindi nemmeno l'impianto Itrec-Enea di Trisaia di Rotondella (Matera), è idoneo a ospitare un deposito nazionale per i materiali radioattivi.
I siti, ha evidenziato Scudieri, non sono idonei "per le loro caratteristiche morfologiche". Il gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei ministeri per la Salute, per lo Sviluppo economico e per l'Ambiente, l'Apat e l'Enea e le Regioni Basilicata, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche e Campania, ha realizzato un documento in cui sono state indicate le caratteristiche di un'ipotetica struttura di ricerca e di deposito, e la procedura d'individuazione di un sito unico.
In particolare, il documento prevede, al termine di una fase di concertazione, candidature "spontanee" dei territori, in mancanza delle quali si provvede alla scelta di tre siti: su questo punto Scudieri non ha dato la sua approvazione.
Nel 2012 sarà realizzato il 51 per cento del programma di smantellamento dell'impianto Itrec-Enea di Trisaia a Rotondella (Matera), che sarà completato entro il 2019, con due anni di anticipo sulle previsioni del precedente piano industriale: le 64 barre di uranio irraggiato contenute nel sito, inoltre, entro il 2013 saranno stoccate in due contenitori cilindrici in acciaio in attesa di essere trasferite in un deposito nazionale. Lo hanno spiegato nella stessa occasione Gabriele Mazzoletti, direttore affari istituzionali della Sogin, la società di gestione degli impianti nucleari, e uno dei tecnici della società, Giuseppe Bolla.
Rispetto al piano industriale del 2007, la Sogin "ha accelerato notevolmente le attività – ha detto Mazzoletti – con la riduzione dei costi societari, e migliorato i rapporti con il territorio, oltre a un investimento di 80 milioni di euro per la sicurezza". Per quanto riguarda il sito lucano, inoltre, è stata "garantita la sicurezza della struttura – ha detto Bolla – e non ci sono problemi di contaminazione, il che ci permette di avviare la bonifica dell'impianto".
N.D.R. - è veramente divertente l'opzione della "candidatura spontanea", mi piacerebbe proprio conoscere quel sindaco che dirà: - Si, da noi le scorie di tutta la nazione possono trovare spazio. Siamo felici di accoglierle...".
Se le capacità di affrontare e risolvere i problemi lasciati dal nucleare "passato" sono solo queste, figuriamoci cosa ci si può aspettare per il nucleare futuro che l'attuale governo vorrebbe riprendere. Enrico Marone
Nessun commento:
Posta un commento